Chi è Bb?Who is Bb?




Dare piacere attraverso il gusto
di Adrian Dannatt

 

Dimenticate il fascino di quella vita attraente, fatta di eleganza metropolitana, che porta in giro, da un paese all'altro, da una località famosa all'altra. Non prestate attenzione alcuna alla lista di nomi e di luoghi dal suono poetico. Certo, Brendan Becht può spostarsi continuamente da Milano a Giappone, da Londra a Santiago del Cile, dall’Islanda a Cannes, da New York a Shanghai, organizzando eventi grandiosi per celeberrimi committenti e compagnie internazionali di lusso oppure cucinando cene intime per un pugno di vip. La vita di Brendan Becht potrebbe sembrare l’irritante, perfetta combinazione di due obiettivi molto amati e ricercati: la buona tavola e i viaggi. Ma queste avventure dal suono esotico, questi itinerari che fanno sognare poggiano su un unico desiderio, semplice e forte: dare piacere attraverso il gusto.

Becht ha “gusto” più che a sufficienza per andare in giro portando ovunque, con la sua conoscenza delle arti plastiche e della musica, valori di eleganza e di cultura, ma il suo lavoro quotidiano è assicurare la massima perfezione di ciò che i suoi clienti assaporano, di ciò che compare sulla loro tavola. Certo il senso legato al cibo molto difficilmente si separa dall'olfatto e dal tatto, ma soprattutto è connesso alla vista, ed è proprio qui che entra in gioco il gusto personale di Becht, il suo passato trascorso tra collezioni di arte contemporanea, design, architettura, la sua continua frequentazione di mostre, musei e gallerie, che sigilla i suoi banchetti, le sue creazioni con un’attenzione speciale allo spettacolo, alla messa in scena dell’evento conviviale.

Non va dimenticato che dietro questo mondo di fascino e luccichii c’è il Becht lavoratore instancabile, professionista pragmatico, dal tenace temperamento olandese, i cui saldi valori non potrebbero mai essere macchiati dallo snobismo o dall’ostentazione.

Dopotutto, adolescente coraggioso, Becht si trasferì a Londra per lavorare nelle condizioni più dure e il gradino più basso di una scuola dove avrebbe potuto imparare il meglio: quelli del mitico Connaught Hotel. Apprendistato difficile, ma ideale. “Pagare il proprio conto” è il detto in cui Becht crede, ben consapevole che lo chef di successo non solo deve lavorare sodo per impadronirsi della tecnica migliore, ma deve poi impegnarsi continuamente nel creare, nell’elaborare piatti nuovi, nel cercare nuove idee, plasmando un’estetica personale, una filosofia che diventa stile. Becht ha lavorato con personaggi famosi e ristoranti leggendari quali Pierre Hermé al Fauchon ed Alain Senderens al Lucas Carton di Parigi, Gualtiero Marchesi a Milano, sempre conservando il proprio stile e la propria personalità, basati su ingredienti semplici ed eccellenti, che diventano magici attraverso la sua immaginazione. Da qui il grande successo del “Sushi Italiano” di Becht, che nasce dalla combinazione di una profonda conoscenza degli ingredienti e delle tradizioni della cucina regionale italiana e di un’esperta familiarità con i metodi di lavorazione giapponesi, affiancati a un audace senso della sperimentazione e, soprattutto, a un colpo d’occhio perfetto.

Grazie a una conoscenza quasi accademica della storia delle cucine olandese, inglese, francese, italiana e giapponese, a una completa padronanza delle tecniche culinarie delle stesse, a una raffinatezza estetica estrema e una sete ossessiva di perfezione, Becht non ha bisogno di essere “affascinante” o di dover viaggiare. Il mondo stesso è già in lui.

 

(Adrian Dannatt, scrittore, curatore e artista inglese che vive attualmente a Parigi, collabora regolarmente con periodici d’arte e letteratura)

   
   
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